Turnari

Dopo l’interruzione avvenuta qualche anno fa, gli Agricantus - la band che rappresenta la World Music italiana nel mondo - ha deciso di rompere il prolungato silenzio e di uscire finalmente allo scoperto per tornare a incidere un disco e a presentare il loro nuovissimo "live show". Il gruppo, guidato da Mario Crispi e Mario Rivera, membri fondatori degli Agricantus, si è arricchito del talento di Federica Zammarchi (voce ed effetti elettronici), Giovanni Lo Cascio (percussioni) e Giuseppe Grassi (mandoloncello e mandola). Al progetto si sono aggiunti in qualità di ospiti e collaboratori Massimo Laguardia, Giuseppe Panzeca, Enzo Rao, Nello Mastroeni (Nemas, Kunsertu) e Pivio & Aldo De Scalzi dei Trancendental.

Con la supervisione affidata ancora una volta al loro produttore Paolo Dossena, gli Agricantus hanno scelto Turnari (in uscita il 20 Maggio a pochi giorni dall’entusiasmante esibizione al Concertone del 1° Maggio) per ritrovarsi nel cuore di un’avventura senza tempo che si è rafforzata grazie al contributo dei nuovi compagni di viaggio. Come si è potuto pregustare con il primo singolo “Nsunnai”, uscito il giorno dell’equinozio di primavera, il nucleo che si è venuto a formare ha ritrovato intatto lo spirito degli inizi che è parte di questa storia targata da sempre Compagnia Nuove Indye, l’etichetta che ha pubblicato in Italia e nel mondo tutti i loro successi. Una storia affascinante, nata molti anni fa a Palermo: l’incontro di giovani amici che condividevano la stesse passioni per la musica ha dato vita a un progetto che ha saputo rapidamente confermarsi in una grande avventura artistica, capace di proiettarsi con successo oltre i confini italiani.

"Turnari - hanno dichiarato gli Agricantus - è un concept album sulla ciclicità del tempo, ispirato allo stretto rapporto che la cultura legata alla terra tesse con le stagioni, i rituali e i riferimenti costanti alla natura, compresa quella umana. Non è un caso infatti che la grafica dell’album sia ispirata ai calendari perpetui che nel corso dei secoli hanno aiutato l'uomo a scandire le stagioni, le celebrazioni e le pratiche di vita". Gli Agricantus hanno seguito il loro ciclo vitale e artistico, hanno consultato calendari eterni e mappe stellari, hanno aspettato l’avvicendarsi essenziale di un considerevole numero di solstizi e di equinozi; infine, hanno deciso che il cosmo e la terra tornassero a comunicare tra loro, quasi a evocare al gruppo il momento cruciale per far deflagrare il loro nuovo Big Bang sonoro.